Arriva sulla Terra a Natale.
Vede traffico in tilt, clacson come allarmi primitivi.
Vede liti per parcheggi, per tavole, per parole dette male.
Vede guerre vere, lontane ma abbastanza vicine da pesare su tutti.
Una specie inquieta, sempre sul punto di esplodere.
Poi, all’improvviso, il silenzio.
Le citta' rallentano, le voci si abbassano, qualcuno alza lo sguardo, si ma per prendere la mira!
Si scambiano auguri.
L’alieno ascolta e si chiede: cosa si augurano davvero?
Si augurano felicita', ma senza cambiare nulla, finti sorrisi.
Pace, purché non costi fatica.
Tempo, purché non obblighi a fermarsi.
Amore, purché non faccia male.
Si augurano “tutto il meglio”,
perché non sanno dargli un nome.
Compila il rapporto finale:
“Specie consapevole per brevi istanti.
Il Natale e' la loro tregua interiore.”
Decide di ripartire e tornare a Pasqua.
Mentre decolla, alcuni indicano l’astronave:
“Guarda, la slitta!”
Qualcuno applaude.
Qualcun altro lancia un petardo.
L’alieno annota l’ultimo appunto:
“Confondono il sacro con lo spettacolo.
E fanno festa anche quando non sanno perché.”
Accelera.
La Terra resta indietro, illuminata e fragile.
